Si apre il Giubileo in Terra Santa

Pubblicato il Notizie dalla Terra Santa, Parlano di Noi

Celebrazioni nei Luoghi Santi Giubileo 2025

29 Dic 2024

L’ingresso della Croce attraverso la porta della Basilica dell’Annunciazione a Nazareth segna l’inizio del Giubileo in Terra Santa.

 

Domenica 29 dicembre, festa della Sacra Famiglia, secondo le indicazioni della Bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit”, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, come tutti i vescovi del mondo, ha aperto l’Anno Santo per la diocesi del Patriarcato Latino dei Gerusalemme, che oltre a Israele e Territori Palestinesi comprende anche Giordania e Cipro.

 

Al suo fianco l’arcivescovo maronita di Haifa e Terra Santa, Moussa Hage, e l’arcivescovo greco-cattolico (melchita) di Acri, Haifa, Nazareth e Galilea, Youssef Matta. Un modo per sottolineare l’unità tra i diversi riti cattolici che vivono in Terra Santa.

 

Indulgenza e conversione

 

L’inizio della celebrazione si è svolto nella parte inferiore della Basilica. Dopo l’ingresso, il patriarca con tutti i vescovi e superiori maggiori di Terra Santa e i concelebranti – in tutto circa 150 sacerdoti – si è recato alla Grotta dell’Annunciazione.

 

Dopo un breve momento di preghiera personale, sono stati letti alcuni passi della Bolla “Spes non confundit” e il patriarca ha rivolto ai presenti alcune parole sul significato dell’indulgenza giubilare: “L’Anno Santo è il momento favorevole per metterci davanti a Dio. Davanti a Lui scopriamo di essere peccatori e bisognosi di perdono. Durante il Giubileo abbiamo il privilegio di ottenere da Dio il perdono completo delle colpe, ma l’indulgenza non è qualcosa che otteniamo comprandola, ma che otteniamo con la conversione”.

 

La Croce giubilare

È seguita l’aspersione dei presenti con l’acqua benedetta, segno battesimale. I sacerdoti in processione, al canto dell’Inno del Giubileo, sono saliti nella parte superiore della Basilica, per la seconda parte della celebrazione. La Croce Giubilare – opera dell’iconografa Maria Ruiz, che sarà presente in tutti i luoghi giubilari della Terra Santa – è stata posta accanto all’altare.

 

Al termine della celebrazione una riproduzione della Croce giubilare è stata donata a tutti i membri dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa. Oltre ai vescovi, anche al Custode di Terra Santa e agli altri superiori maggiori presenti.

 

 

Un Giubileo per la Terra Santa

Nella sua omelia, il patriarca ha sottolineato come la virtù della speranza, al centro dell’anno giubilare, abbia bisogno della fede e della pazienza per essere vissuta in pienezza. “La certezza che niente ci separerà dall’amore di Dio, la sicurezza che ci deriva dalla sua fedeltà, sono il fondamento della nostra speranza”.

 

La realtà della Terra Santa, da 15 mesi immersa nella guerra, ha suggerito la riflessione sul Giubileo come tempo di rinnovamento e liberazione. “Siamo tutti prigionieri di questa guerra, imprigionati dentro le nostre paure, che non ci permettono di avere uno sguardo di fiducia e di speranza verso gli altri e verso il futuro. Abbiamo bisogno di un giubileo, che Dio cancelli i nostri debiti, che ci tolga dalle spalle e dal cuore il peso dei nostri peccati, delle nostre paure, che riporti luce ai nostri occhi. In fondo è questo il senso dell’indulgenza: ricevere da Dio il perdono, che ci riapra il cuore alla fiducia e alla speranza e ci consenta di riprendere il cammino verso il Cielo con spirito nuovo”.

 

Marinella Bandini

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